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4 Passi in galleria

Compagni di viaggio

Compagni di viaggio - Dottore, mi ascolti!

Ogni paziente a cui viene diagnosticata una grave malattia inizia un percorso e un viaggio dell’eroe, ma non è solo.

Oggi mi rivolgo direttamente a te, a te che hai ricevuto una diagnosi pesante, una malattia grave e sai che dovrai conviverci per anni, forse per tutta la vita, anche se forse ancora non hai compreso fino in fondo all’anima il significato di quella diagnosi.

Sappi, perché l’ho vissuto anch’io, che puoi ricostruire la tua vita, farla essere persino più felice di prima. Può volerci tempo, pazienza, costanza, ma puoi farcela: hai molte più risorse di quanto pensi e puoi chiamarle tutte a raccolta, persino acquisirne di nuove.

Oggi, però, ti scrivo per ricordarti qualcosa di importante.

Probabilmente per te la diagnosi è stata uno shock, ma non lo è stata solo per te. Anche le persone che ti vogliono bene hanno subito un trauma. No, non devi pensare a loro e tantomeno sacrificarti per loro. Devi solo ricordare che ci sono, vogliono aiutarti, hanno paura. È il momento di condividere, o di stare in silenzio prendendovi per mano: tutto, ma non nascondetevi l’uno all’altro.

In un mondo che sa solo mostrare e gridare, bisbiglia e ascolta, va’ sotto la superficie e la superficialità. Se hai paura, dillo, e permetti alle persone che ami, e che ti amano, di dire che hanno paura. E poi sorridi, dimentica la paura, lascia che ti assalga, talvolta, non negarla, ma poi non trattenerla, non viverla, lasciala andare. C’è sempre il profumo di un fiore, il sorriso di un bambino, un gesto d’amore.