Il counseling (o anche counselling secondo l'inglese britannico) indica un'attività professionale che tende ad orientare, sostenere e sviluppare le potenzialità promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolando le capacità di scelta.
Si occupa di problemi non specifici (prendere decisioni, miglioramento delle relazioni interpersonali) e contestualmente circoscritti (famiglia, lavoro, scuola).
Il counseling aiuta le persone a far chiarezza, ad affrontare dubbi, momenti di crescita, cambiamenti, ansia.
Per quanto i confini tra counseling e psicologi possano apparire labili, il counselor non è uno psicologo, e la sua attività non equivale a quella dello psicologo, così come per nutrirsi esiste una diversità tra i cibi, e un piatto di spaghetti è diverso sia da una bistecca che da un piatto di tagliatelle.
Il couseling affronta dubbi e incertezze, lo psicologo scava nei problemi e nei perché.
I reparti di oncologia offrono spesso il supporto di uno psicologo, e talvolta anche percorsi di counselling. Servono? Assolutamente sì.
Meglio il conselor o la psicologo?
Non ho la risposta: le variabili sono troppe. Di una cosa, però, sono sicura: è opportuno avere il supporto di qualcuno specializzato per affrontare meglio le difficoltà.
Esistono diversi tipi, diverse scuole di counseling. Cosa scegliere?
Anche per questa domanda non ho una risposta univoca. Personalmente mi sono rivolta a counselor di diverse tipologie in momenti diversi della mia vita, e ne ho sempre ottenuto davvero molto.
Quello che fa davvero la differenza è la fiducia verso il counselor e la ferma volontà di affrontare le proprie difficoltà. In pratica, come nel percorso del Viaggio dell’eroe, accetta di varcare la soglie e affrontare il drago, e troverai il mentore che ti serve.