Leggiamo l’oroscopo, consultiamo i tarocchi, o il Libro dei mutamenti, e la prima domanda è sempre per sapere se il responso è bello o brutto, positivo o negativo.
Una domanda drastica, per la quale cercare una risposta netta è, generalmente, abbastanza inutile.
(Tralasciamo i titoli da giornale: è l’anno del Capricorno o cose del genere.)
In questi giorni ho fatto sessioni di coaching con l’I Ching a diverse persone, sempre per esplorare l’anno nuovo.
Nessun responso è stato bello o brutto in assoluto. Semplicemente perché la vita non è fatta di drastico bianco o nero.
Come insegna proprio l’I Ching, a cui appartiene il simbolo del Tao, c’è sempre un puntino nero nel bianco e un puntino bianco nel nero.
E come insegna Silente, al termine di Harry Potter e il calice di fuoco, anche quando ci sono tempi bui, o si prospettano tempi bui, è sempre possibile trovare la felicità anche negli attimi più tenebrosi, se solo ci si ricorda di accendere la luce.
Il 2023, per quasi tutti noi, non sarà né totalmente bello, né totalmente brutto. Dai responsi che ho visto per molti sarà un anno impegnativo, responsabilizzante. Io vedo ciò come positivo, qualcuno forse lo vede con timore.
Tutti, però, abbiamo la possibilità di accendere la luce, fosse solo un piccolissimo lume, e accedere alla felicità, anche solo per qualche attimo.
No, non è mia intenzione essere scioccamente ottimista. Conosco, e riconosco, anche il potere delle lacrime di dolore: sono importanti. Credo, anzi, so, che anche dopo un pianto possiamo cercare il sorriso.
Dimentica, dunque, le definizioni drastiche di bello o brutto, e va’ incontro al nuovo anno con speranza e fiducia.