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È psicosomatico?

È psicosomatico? - Dottore, mi ascolti!

Si parla molto di malattie psicosomatiche, e taluni rifiutano anche solo la definizione. Alcune riflessioni sull’argomento

Ho alcune amiche che si ammalano spesso, con una certa fantasia: quasi ogni settimana una malattia diversa. Ma guai a parlare di malattie psicosomatiche! I loro mali sono sempre organici, organicissimi!

Altri, invece, vivono come psicosomatico qualunque problema, rifiutano i medicinali, e pensano che un buon massaggio e un po’ di meditazione possano risolvere praticamente tutto.

Non mi sento di dare torto o ragione a nessuna delle due categorie, quindi parlo per me stessa. E posso dire che quando qualcosa non va divento più facilmente preda di malattie.

Il mal di stomaco collegato all’ansia è un classico, e lo riconoscono quasi tutti.

La mia ultima influenza, di cui trascino ancora gli effetti, si è scatenata dopo una giornata particolarmente penosa: era difficile non riconoscere che il mio organismo si stava rifiutando di continuare, e si è preso una sorta di vacanza dal mondo.

Ma ascoltarsi vale anche in positivo. Io sono da anni sovrappeso, nonostante ripetuti e più o meno fantasiosi tentativi di dieta: niente da fare! Mio marito invece è magro, in perfetta forma. Eppure lui mangia seguendo la gola, mangia di notte, salta il pranzo, poi mangia di notte. Io mangio regolare, evitando i fuori pasto, e cerco sempre di seguire quello che il mio organismo “desidera”. Apparentemente sbaglio tutto, ma quando facciamo le analisi di controllo ho la mia vendetta: le mie analisi sono praticamente sempre perfette. Le sue no.

Ritengo che il nostro istinto animale sia in grado di comunicarci se abbiamo bisogno di maggiori quantità di proteine, o fibre, o verdura, o anche carboidrati: l’importante è non confondere l’istinto con la gola.

Credo che quello che chiamiamo banalmente inconscio contenga anche una serie di informazioni che potremmo raggiungere razionalmente, anche se lo facciamo solo raramente, e che questa informazioni cercano di diventare più evidenti e leggibili anche attraverso la malattia.

Quindi, per quanto mi riguarda, sì all’attenzione per le malattie psicosomatiche, e sì anche ai farmaci per curarle. Tutto con buon senso, e magari andate dal medico qualche volta in più rispetto a quello che faccio io.