Il dr. Senelick, neurologo, ha identificato i cinque principali motivi di lamentela verso il medico:
1 Il mio medico non mi ascolta
2 Mi tocca aspettare troppo a lungo
3 Semplicemente al mio medico non importa nulla
4 I medici guadagnano troppo
5 Il mio cane ottiene più rispetto
Il mio medico non mi ascolta: viene messo in relazione a problemi di tempo, ma leggendo meglio la reale lamentala è che il medico si preoccupa di dire cosa deve essere fatto piuttosto che ascoltare il paziente.
In termini di comunicazione si direbbe che il medico assume un atteggiamento di guida prima di aver fatto la fase del ricalco. In pratica, il paziente non si sente compreso, ascoltato, capito, e di conseguenza le indicazioni del medico gli sembrano avulse dal contesto. Non le percepisce come consigli o prescrizioni ad hoc, ma come indicazioni generiche e non personalizzate.
È un problema di comunicazione!
La seconda lamentela è più complessa da affrontare, sia perché coinvolge spesso i problemi organizzativi delle strutture sanitarie sia perché a volte è coinvolta la maleducazione dei pazienti che arrivano in ritardo.
Personalmente credo che le norme di buona educazione siano sempre imprescindibili, sia da parte del paziente che del medico. Mettere il primo appuntamento nello studio privato alle 14.00 se si finisce il turno di lavoro nel pubblico alle 13.30, e magari nei giorni in cui si prevede la sala operatoria nella struttura pubblica, è un segnale di scarsa educazione da parte del medico, che quasi sicuramente sarà in ritardo, o per lo meno molto poco disponibile verso il primo paziente.
Credo però che il problema dell’attesa sia pesantemente aggravato dal fatto che quando poi si conquista la visita si viene distratti da telefonate, interruzioni, o ci si trova davanti medici disattenti.
Il dr. Senelick esprime dubbi sulla terza lamentela: al mio medico non importa nulla. Io credo, leggendo l’articolo, che la critica sia stata sottovalutata.
Mi sembra che questa lamentela sia da mettere strettamente in relazioni con la capacità di ascolto e, soprattutto, di empatia del medico. . Ben pochi pazienti, credo, si aspettano dal medico una relazione personale, mentre tutti desiderano che il medico capisca quali sono i loro maggiori problemi e le loro aspettative in merito alla loro salute.
Nessuno si aspetta un medico che “si emoziona” o “si commuove”, ma nessuno desidera avere a che fare con una macchina anziché con un medico.
Ancora una volta, è un problema di comunicazione gestibile e risolvibile con il ricalco.
Sicuramente anche in Italia è frequente la lamentela che i medici guadagnano troppo, ma non so quanto sia realmente sentita.
Trovo invece molto interessante la quinta critica. Dall’articolo risulta che negli Stati Uniti è prassi comune una telefonata di controllo da parte del veterinario (e del medico dentista) dopo visite per operazioni o situazioni complesse. Il paziente nota, e apprezza, queste attenzioni e le pone in confronto con ciò che avviene con altri medici.
Mi sembra che in Italia non ci siano queste attenzioni neanche da parte del veterinario o del dentista, ma è interessante notare come alcuni semplici accorgimenti di fidelizzazione siano percepiti positivamente.
Complessivamente, quindi, ciò che il paziente americano lamenta è ascrivibile e risolvibile con pochi e semplici tecniche di comunicazione.