La mappa del nostro mondo non può prescindere dal tempo, che è parte integrante delle nostre esperienze. E come la mappa del mondo, il nostro concetto di tempo è profondamente soggettivo.
Il concetto di tempo, e la sua rappresentazione, sono stati studiati approfonditamente e vengono impiegati, con ottimi risultati, in molte tecniche di analisi e supporto psicologico. La PNL esamina il tempo, e lavora sul tempo, attraverso il concetto della Time Line.
L’argomento è molto vasto, e include alcune ipotesi di come la time line sia parte integrante del contesto sociale, fino ad aver avuto una sostanziale modifica dalla rivoluzione industriale, che si è riflessa sui singoli individui.
Se vi interessa l’argomento potete trovare maggiori informazioni in molti testi di PNL o di psicologia (anche in rete si trovano numerose informazioni approfondite) e anche alcuni testi quasi totalmente dedicati alla Time Line ed al suo utilizzo in psichiatria.
Il metodo più semplice per spiegare il concetto di time line è una dimostrazione pratica: alzatevi in piedi, assicurandovi di avere spazio libero intorno a voi, a 360°.
Dov’è il vostro passato? E il vostro futuro?
È stato dimostrato che esistono due tipi fondamentali di linee del tempo, cioè di modalità di interpretazione del tempo.
- Ci sono persone che vedono il futuro davanti a sé e il passato dietro le spalle.
- Ci sono persone che vedono sia il passato che il futuro davanti a sé, ai due lati di loro stessi (ad esempio il futuro a destra e il passato a sinistra).
Nella configurazione del tempo “in time” il passato e il futuro sono uniti da una linea immaginaria che attraversa la persona. Le persone che hanno questa percezione del tempo sono più portate a vivere “qui e ora”, ma hanno maggiori difficoltà ad accedere ai propri ricordi (se il passato è dietro le spalle, per vederlo bisogna girarsi).
Nella configurazione definita “through time” (attraverso il tempo il passato e il futuro sono uniti da una linea che tange la persona, senza attraversarla. Le persone che hanno questa percezione del tempo vivono il tempo come un continuum, privo di interruzioni.
A queste modalità si aggiungono altre informazioni utili.
Per qualcuno la prossima settimana è a pochi centimetri di distanza, mentre per altri è lontana diversi metri.
Se chiedete di identificare, lungo la timeline, un ricordo sgradevole, qualcuno lo colloca a metri di distanza, mentre altri lo sentono come incombente a pochi millimetri.
Se la vostra time line è, spontaneamente, un mix, oppure siete consapevoli che la collocazione del vostro passato e del vostro futuro non è un parametro fisso e immutabile, ma dipende da cosa state facendo, o da cosa volete fare, non siete “anomali”! Molte persone usano l’una o l’altra rappresentazione del tempo in funzione di ciò che devono o vogliono fare: through time è più utile per pianificare, in time è più vantaggiosa per vivere qui e ora, combattendo ad esempio l’ansia.
A cosa serve la linea del tempo?
Come per tutte le tecniche, conoscere la propria timeline ha un doppio scopo:
- conoscere meglio se stessi e capire il perché di determinati comportamenti
- imparare a gestire il proprio meccanismo acquisendo la flessibilità per essere come si desidera, o come è più utile in una determinata situazione.
La timeline non è fissa, immutabile e inviolabile!
Si lavora con la time line per pianificare, per gestire il tempo, per combattere l’ansia, per risolvere problemi psicologici, … Esistono corsi, libri, terapisti specifici e specializzati. I risultati ottenibili sono davvero tanti.