Ti chiamano guerriera, ti dicono COMBATTI.
E tu sai che quel tumore è comunque parte di te, si è sviluppato per qualche motivo, che vorresti conoscere. Vuoi eliminarlo, scacciarlo, ma anche conoscerlo e parlargli.
Ti dicono sei forte, e tu vorresti solo chiedere aiuto. E tu sai che forse quel tumore è arrivato proprio perché sei stata sempre forte, troppo forte, e troppo sola a caricarti i tuoi pesi.
Ti esortano sii forte! E cacci via le lacrime per non farle vedere, e piangi di notte, di nascosto, perché vuoi essere forte, ma sai anche che le lacrime lavano l’anima e sciolgono il dolore.
Ti raccomandano di reagire, di vivere per chi ti ama e ha bisogno di te, e vorresti rispondere che forse sei tu che non ti ami e che troppe volte hai anteposto i bisogni degli altri ai tuoi.
Ti guardano e ti parlano seri, seriosi, ti dicono lamentati pure, e tu vorresti che ti raccontassero una barzelletta.
Sono tanti, forse troppi, i luoghi comuni che si dicono ad un paziente oncologico. Il fatto è che non puoi sapere come si sente o di cosa ha bisogno se non ci sei passato in prima persona, e che se anche ci sei passato ognuno è diverso.
Il fatto è che dal momento della diagnosi in poi si vivono un’infinità di emozioni, molte delle quali mai provate prima.
Sì, combatti le cellule cancerose, ma accogli anche quel tumore che ha qualcosa da insegnare, e a volte l’insegnamento è quello di accettare ogni prova della vita, imparare la lezione e lasciar andare il dolore. A volte quel tumore vuole comunicarti solo che puoi davvero chiedere e ricevere aiuto: non sei costretta a fare tutto da sola.
Accettare, piangere, combattere, trasformare, e persino qualche momento di autocommiserazione, meglio se tutto condito da un pizzico di ironia e tante risate. C’è un mondo di emozioni e ciascuna ha motivo di manifestarsi. Non temerle e non farti condizionare dai luoghi comuni.
Abbiamo qualcosa in comune, e siamo tutti unici e diversi. Parlare a cuore aperto può servire, ma comprendo anche il tuo bisogno di silenzio. Ce la possiamo fare, tra un grido, un pianto e una risata, ce la possiamo fare.