Resilienza: uno dei termini più utilizzati in questi tempi complessi, una caratteristica utilissima, un concetto sfaccettato. Oggi parliamo di resilienza, e ne tratteremo spesso anche in futuro. La resilienza viene invocata, elogiata, stimolata, ma non sempre è semplice comprende cos’è, e tante volte viene confusa con il semplice ottimismo o il pensiero positivo.
Pietro Trabucchi, uno dei massimi esperti italiani dell’argomento, ne dà questa definizione nel suo sito: “la resilienza psicologica è la capacità di persistere nel perseguire obiettivi sfidanti, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà e gli altri eventi negativi che si incontreranno sul cammino “.
Concordo, ma non mi basta, a meno che non vogliamo considerare la vita stessa come un obiettivo sfidante. Di fatto, anche Trabucchi amplia il concetto, lo rende più sfaccettato.
Altri suggerimenti utili ci vengono dall’I Ching, l’antico libro dei mutamenti, e in particolare dall’esagramma 23, che descrive un tempo di sofferenza e decadenza.
In questi momenti difficili non è opportuno combattere o cercare di forzare la situazione, ma bisogna conquistare e mantenere la calma del monte e la pacatezza della terra.
Il monte che ha una base larga resiste agli assalti erosivi del vento e degli eventi naturali: ciascuno di noi ha risorse, spesso sconosciute, che consentono di poggiare su qualcosa di ampio e solido.
La terra, nell’I Ching, simboleggia le energie femminili (niente a che fare con maschi e femmine!): calma, pacatezza, accoglienza, accettazione.
Segue poi, sempre nell’I Ching, un altro consiglio fondamentale: accettare i momenti negativi, consapevoli che anch’essi hanno uno scopo ed una ragione di esistere nel corso della vita.
Inutile, dunque, spendere energie per arrabattarsi a contrastare il momento difficile, ma accettarlo, accoglierlo, scoprire le nostre risorse già disponibili e usare (sì, usare) il momento negativo per imparare, con piena fiducia nelle nostre possibilità di conquistare il meglio di noi stessi proprio in virtù della prova a cui siamo sottoposti.
E tutto questo è resilienza.