Ridiamoci su. Senza malizia e offesa per eventuali medici che leggono: prossimamente vedremo anche alcune tipologie di pazienti.
Il tuttologo
Lui sa. È medico e lui sa. Tutto.
- Capisce le frasi balbettate del paziente, e spesso le conclude prima di lui.
- Annuisce quando il paziente parla. Non con comprensione, ma perché lui sa.
- Nulla di quanto il paziente può dire lo stupisce, nulla di quanto è successo gli è ignoto.
- Qualunque sia l’argomento, lo conosce. E non si limita alla medicina.
Ha almeno tre diplomi di specializzazione appesi alla parete. Uno risale al 1953, ed è improbabile che si sia potuto tenere aggiornato su tutto, ma poco importa. Probabilmente per sapere tutte quelle cose la sua giornata, a differenza di quella dei comuni mortali, deve essere di 48 ore, o per lo meno DEVE soffrire di insonnia.
Peccato che l’onniscienza sia improbabile, e prima o poi ci scappa l’errore.
La perfezione
Spesso è donna. Bella, ben vestita. Truccata alla perfezione, senza un capello fuori posto. Gioielli, scarpe a tacco alto, gusto impeccabile. E impeccabile è anche lo studio.
Se uomo, usa la camicia con i gemelli. I tempi sono cambiati, e i pregiudizi per cui una donna bella deve essere stupida non ci sono quasi più (quasi).
Uomo o donna che sia, li si guarda come un’icona, e li si ammira stupefatti, pensando in preda al panico “speriamo che la camminata fatta per arrivare fin qui non mi abbia fatto puzzare i piedi: fra poco mi devo spogliare. Quasi quasi me ne vado”.
L’impegnato
Non spegne mai il cellulare: è sempre in emergenza. Durante la visita il telefono suona almeno cinque volte, tanto che ogni paziente che esce si sente in dovere di scusarsi con chi è in sala d’attesa e spiegare che non è stato lui a metterci tutto quel tempo, ma il professore ha fatto anche altro.
Prendere appuntamento è stata un’impresa: fra un congresso, una riunione, un impegno improrogabile il paziente ha atteso parecchie settimane, se non mesi.
Quando fa domande è evidente che sta pensando ad altre venti cose, e spesso interrompe dicendo “ho capito” e ponendo un altro quesito, tanto che il paziente si sente indotto a parlare a 78 giri per poter finire una frase.
Certo, il suo tempo è denaro (vista la tariffa) e la sala d’attesa è sempre piena, ma …
Il dubbioso
Prima di scrivere la ricetta cambia idea almeno tre volte. Si potrebbe provare con …, ma forse è meglio che …
Anche quando prescrive gli esami ne aggiunge, o ne toglie, qualcuno dopo averli indicati.
Gli si legge negli occhi che ha fatto diagnosi in pochi minuti, ma fa fare ugualmente accertamenti, caso mai gli fosse sfuggito qualcosa.
È un medico preciso, professionale, affidabile. Alla fine del percorso risulta quasi infallibile, alla fine.
Non è consigliato a chi teme patologie gravi e a chi soffre di cuore: prima che si esprima è possibile aver già avuto un infarto!