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4 Passi in galleria

Sfumature di emozioni

Sfumature di emozioni - Dottore, mi ascolti!

Affrontare la malattia significa anche sperimentare un patrimonio di emozioni

Ansia, rabbia, tristezza, attesa, timore, ottimismo, aggressività, gioia… e molte altre: ci sono tutte le emozioni quando si affronta una malattia grave.

No voglio raccontarti cosa sono le emozioni, come si riconoscono o gestiscono, e nemmeno parlarti dell’intelligenza emotiva. Questi aspetti sono importanti, direi essenziali, ma non è il mio argomento di oggi.

Oggi voglio dirti che la malattia, e il percorso per affrontarla, sono una fantastica palestra per le tue emozioni.

Io ho cominciato con l’ansia, l’attesa e il timore prima della diagnosi, sono passata alla paura nei tanti esami prima e aspettando l’operazione poi. Ma questo è stato solo l’inizio.

Le ho provate tutte, persino l’invidia per chi raccoglieva successi professionali intanto che io collezionavo vomitate per la chemioterapia, e questa per me era un’emozione completamente nuova, per la quale mi sono anche sentita colpevole.

Spesso si raccomanda al malato di avere coraggio, di combattere, come se solo l’aggressività potesse fargli superare il momento (un lunghissimo momento!), gli si racconta di non avere paura, di non deprimersi, ma il pianto, la profonda tristezza, sono essenziali quando scatta la piena comprensione della diagnosi, e la compassione per se stessi fa parte del processo, del riconoscimento del cuore.

Ogni fase del percorso che inizia col sospetto di malattia grave ha emozioni particolari, ognuna ha ragione di essere, va riconosciuta, accolta, vissuta. Se c’è un suggerimento che ho trovato fondamentale è quello di non negare le mie emozioni e di preoccuparmi solo se una delle emozioni negative diventava troppo stabile, troppo ingombrante o faceva sparire tutte le altre.

E, ancora, si possono cercare e coltivare infinite sfumature di emozioni positive, gioia, sollievo, felicità, anche durante la malattia.

Non metterti sotto al microscopio, come uno strano essere da osservare: riconosci e vivi il caleidoscopio di sentimenti, e poi scegli quale emozione lasciar andare, ringraziandola perché ti ha comunque regalato qualcosa, e quale coltivare, far crescere, portare con te. Si può fare.